Se tu non parli riempirò il mio cuore
del tuo silenzio e lo sopporterò. Resterò qui fermo ad
aspettare come la notte nella sua veglia stellata con il capo chino
a terra paziente. Ma arriverà il mattino le ombre della notte
svaniranno e la tua voce in rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole nel canto prenderanno ali da tutti i miei nidi
di uccelli e le tue melodie spunteranno come fiori su tutti gli alberi
della mia foresta.
(Rabindranath Tagore) |
(Flore et Zephyre) William Bouguereau |
Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno,
e la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto, e 'l bel paese, e 'l
loco ov'io fui giunto da' duo begli occhi, che legato m'hanno; e benedetto
il primo dolce affanno ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto, e l'arco,
e le saette ond'i' fui punto, e le piaghe che 'n fin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io chiamando il nome de mia donna ho sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e 'l desio; e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio, ch'è sol di lei, sì
ch'altra non v'ha parte. |
I miei occhi e il cuore son venuti a patti ed
or ciascuno all'altro il suo ben riversa: se i miei occhi son desiosi
di uno sguardo, o il cuore innamorato si distrugge di sospiri, gli occhi
allor festeggian l'effigie del mio amore e al fantastico banchetto invitano
il mio cuore; un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore che a lor
partecipa il suo pensier d'amore. Così, per la tua immagine o
per il mio amore, anche se lontana sei sempre in me presente; perchè
non puoi andare oltre i miei pensieri e sempre io son con loro ed essi
son con te; o se essi dormono, in me la tua visione desta il cuore mio
a delizia sua e degli occhi. |
Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia
quand'ella altrui saluta, ch'ogne lingua deven tremando muta, e li occhi
no l'ardiscon di guardare. Ella si va, sententosi laudare, benignamente
d'umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra
a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, che dà
per li occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi
no la prova: e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien
d'amore, che va dicendo a l'anima: Sospira.
(Dante Alighieri) |
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