(Chercher la lumiere au sommet de l'infini) Christophe Sivet |
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Sopra la mia
testa un tetto di mattoni,
intorno a me pareti di carta, sotto ai miei piedi ceramica. Dove sono? Cosa mi costringe a rimanere in questo posto artificiale, venuto su dal nulla e che è il nulla? Mi sento un uccello in gabbia, circondato da sbarre di vetro... l'illusione di essere libero è in ogni stanza. Forse un modo ci sarebbe per volar via, per alleggerirmi dei pesi costrittori e farmi sospingere via dal vento che soffia dal centro dell'anima. Forse è la mente il problema la matassa da sbrogliare l'ostacolo apparente che lascia tutto un sogno da realizzare. Forse bisogna svuotarla, far cambiare aria sbattere quel tappeto al suo interno che ha accumulato troppa polvere nel corso degli anni e si è appesantito. |
Ho in mano la bottiglia (02/08/2001) |