Passeggio sotto questo viale alberato
che separa la strada un due tronconi,
una fetta di bosco in mezzo al cemento infuocato,
un angolo di paradiso nell'inferno della città.
I rumori assordanti delle macchine
si fanno più rarefatti,
assomigliano sempre di più alle canzoni di una radio
che si allontana sempre di più
fino ad essere inglobata nel rumore di fondo.
Cerco un punto di riposo,
un tombino rialzato dalle radici di un grosso albero,
il punto ideale per fermarmi ad ascoltare
le sagge parole della natura,
madre incontrastata di tutto ciò
che è stato e che sarà.
Il sole filtra con difficoltà tra le fronde,
raggi d'orati, quasi paralleli
cadono come sbarre di una prigione
abbracciando tutto intorno a me
come un grosso ombrello
a cui è stata tolta la stoffa.
Difficile dire come sarà questo posto fra qualche anno,
il cuore si rammarica
al pensiero che forse sarà un parcheggio,
ultimo affronto a questa pace apparente
tra l'uomo e la Terra
che sembrano non riuscire a convivere.
I palazzi crescono come funghi dopo un forte temporale,
gli spazi vitali diventano sempre più stretti
l'impressione di essere soffocati e di non riuscire a respirare
si fa sempre più forte nell'animo.
Dove andremo a finire?
L'uomo non si arrende mai,
si appropria di tutto ciò che è alla sua portata,
non si domanda se è male o bene
se le conseguenze del suo operato saranno nocive.
L'uomo è una sorta di parassita
tra i capelli del pianeta,
è impossibile debellarlo
non c'è possibilità di farlo desistere,
continuerà a fare quello che ha sempre fatto,
quell'opera che gli riesce sempre meglio
e cioè distruggere.
La Grande Madre però è solo assopita
sembra moribonda ma non lo è,
la sua saggezza è inimmaginabile
troverà sicuramente il modo
per arrestare questa devastazione.

(The Divine Mother)

John Chaney

Le frecce al suo arco sono infinite
la sua legge non è scritta da nessuna parte
è amore allo stato puro
quell'amore che permea tutto ciò che vive
come uno strato impalpabile ma onnipresente
come una mano di ceralacca su ogni cosa a cui batte un cuore.
Per amore troverà la soluzione
debellerà questo cancro della civilizzazione
ricostruirà le sue foreste,
ricreerà ciò che suo figlio ha distrutto
ricomincerà a vivere, per le generazioni future.
L'asfalto potrà essere duro quanto vuole,
ma dopo pochi anni il Sole riuscirà a crearsi un varco
che metterà a nudo la terra sottostante
e da quel varco il primo seme porterà nuova vita.
Il parcheggio che forse sarà,
ridiventerà in poco tempo,
questa fetta di paradiso, dove altri,
come me in questo istante, potranno sedersi ad ascoltare
le dolci parole che questi rami, foglie e uccelli
sussurrano dolcemente alle mie orecchie.

(20/07/2001)