Mi piacerebbe andare
a occhi chiusi ovunque mi spinga il cuore
in ogni dove ci sia qualcosa da ammirare
non con lo sguardo ma con gli occhi di quello che portiamo dentro.
Non so se è bene o male sfuggire dall'esteriorità del tutto
so solo che mi farebbe sentire libero
come una piuma portata dal vento
come un seme che cade in un terreno arido e riesce a crescere
fino a trasformare la nullità in un brulicare di vita.
Molto spesso mi sento come una pianta
che dimora in un vaso troppo piccolo
rintanata in un angolo buio di una casa
e che solo a sprazzi assapora il sole.
Aspetto il giorno che accada il miracolo
che qualcuno riesca a portarmi fuori all'aperto
mi strapianti nel terreno di un giardino immenso
e si sieda a riposare all'ombra delle mie fronde.
Forse quel giorno è già arrivato
forse quel qualcuno l'ho già incontrato
ma solo il futuro potrà dire
se quello che pazientemente attendo si avvererà.

(11/05/2001)

Jean Paul Avisse