Stasera fa un caldo pazzesco, la gatta si sdraia ovunque capita incapace di intraprendere qualsiasi gioco e mi osserva sonnacchiosa dal suo giaciglio improvvisato. Mi affaccio alla finestra, la luna e' alta nel cielo sembra un boomerang incastrato in una nera volta di carbone. Ogni tanto guardo l'orologio, il sonno sta' quasi per prendere il sopravvento e sento che fra poco vincera' la mia resistenza. Tanto per cambiare sto' pensando a quello che stai facendo in questo momento, quale musica sta' influenzando i tuoi pensieri quale melodia ti sta trasportando nel beato mondo della fantasia dove si mischiano sogno e realta' in un turbinio di idee e miraggi. Immagino il tuo viso, i tuoi occhi che fissano un punto imprecisato del soffitto le tue mani dietro la testa a formare un punto di appoggio sul letto nella stanza illuminata soltanto dalla flebile luce rossa dello stereo. Eros che ti guarda dal muro nella penombra della tua camera e si esalta nel vedere quello che io posso solo immaginare, fortunato ad essere poster di una ragazza così speciale. Vorrei essere una foglia dell'albero piu' vicino alla tua casa, trasportata dal vento caldo e depositata sul tuo davanzale. Vorrei rimanere li' anche per poco per rivederti sorridere anche una frazione di secondo che per me varrebbe un eternita' prima che la successiva debole folata mi porti via lontano a ripensare a quel piccolo attimo di felicità appena trascorso.

(28/05/2001)

Jean Paul Avisse