I vecchi

i vecchi sulle panchine dei giardini
succhiano fili d' aria e un vento di ricordi
il segno del cappello sulle teste da pulcini
i vecchi mezzi ciechi i vecchi mezzi sordi

i vecchi che si addannano alle bocce
mattine lucide di festa che si puo' dormire
gli occhiali per vederci da vicino a misurar le gocce
per una malattia difficile da dire

i vecchi tosse secca che non dormono di notte
seduti in pizzo al letto a riposare la stanchezza
si mangiano i sospiri e un po' di mele cotte
i vecchi senza un corpo i vecchi senza una carezza

i vecchi un po' contadini
che nel cielo sperano e temono il cielo
voci bruciate dal fumo dai grappini di un'osteria
I vecchi vecchie canaglie
sempre pieni di sputi e consigli
i vecchi senza piu' figlie questi figli che non chiamano mai

i vecchi che portano il mangiare per i gatti
e come i gatti frugano tra i rifiuti
le ossa piene di rumori e smorfie e versi un po' da matti
i vecchi che non sono mai cresciuti

i vecchi anima bianca di calce in controluce
occhi annacquati dalla pioggia della vita
i vecchi soli come i pali della luce
e dover vivere fino alla morte che fatica

i vecchi cuori di pezza
un vecchio cane e una pena al guinzaglio
confusi inciampano di tenerezza e brontolando se ne vanno via
i vecchi invecchiano piano
con una piccola busta della spesa
quelli che tornano in chiesa lasciano fuori bestemmie e fanno pace con Dio

i vecchi povere stelle
i vecchi povere patte sbottonate
guance da spose arrossate di mal di cuore e di nostalgia

i vecchi sempre tra i piedi
chiusi in cucina se viene qualcuno
i vecchi che non li vuole nessuno i vecchi da buttare via

ma i vecchi, i vecchi, se avessi un' auto da caricarne tanti
mi piacerebbe un giorno portarli al mare
arrotolargli i pantaloni e prendermeli in braccio tutti quanti
sedia sediola... oggi si vola... e attenti a non sudare