Fisso la Luna sdraiato sul mio divano
la finestra è aperta e ho un libro in mano.
Sto cercando un ispirazione in questo caldo infame
boccheggiando come un pesce quasi privo di squame.
Il cielo è coperto e si muove veloce
ad un ritmo tale da mascherare la luce.
La pelle è invasa da un torpore latente
che ogni tanto si agita ai capricci della mente.
Rigiro una matita tra le dita pensando alla tristezza
che può provare un seme portato via dalla brezza.
Volare per giorni e giorni lontano da dove è nato
nell'incertezza assoluta di un destino ingrato.
Lasciarsi trasportare con fiducia pura
e trovare prima o poi una zolla poco dura.
In poco tempo sarà una siepe imponente e verdeggiante
che coprirà con le sue fronde l'evanescenza di qualche amante.
Come è strana questa vita,
anche l'amore lo puoi potare
tagliare secco fino alle radici ma lui deciso tornerà a sbocciare.
Perché oramai è parte integrante di quella zolla che è il cuore
che si ammala di passione, si agita, si squarcia ma non muore.
Non bisogna aver paura, in amore tutto è bello dolce e puro
e se son due le zolle in campo germoglieranno di sicuro.

(18/06/2001)

(The Meditative Rose)

Salvator D'alì